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Fontana di Trevi e altre fontane
Che Roma sia una città piena di storia di testimonianze risalenti alle epoche antiche non è certo una novità. Ecco perché è giusto porre l’attenzione sulla Fontana di Trevi, uno dei monumenti principali della città capitolina, oltre a tutte le altre fontane storiche che si possono ammirare.
Che Roma sia una città piena di storia di testimonianze risalenti alle epoche antiche non è certo una novità. Ecco perché è giusto porre l’attenzione sulla Fontana di Trevi, uno dei monumenti principali della città capitolina, oltre a tutte le altre fontane storiche che si possono ammirare.
La Fontana di Trevi è indubbiamente una delle principali attrazioni storiche della città di Roma. Ogni giorno migliaia di turisti prendono letteralmente d’assalto la zona in cui si trova per poterla ammirare in tutto il suo splendore e nella sua imponente maestosità. Molto semplice da raggiungere anche perché si trova in una delle zone più centrali della città, ben collegata mediante i mezzi. La metro appare la soluzione più comoda che un turista possa sfruttare: basta prendere la linea A direzione Battistini per chi proviene dalla stazione Termini, ad esempio, e scendere alla fermata Barberini. Da qui bastano 5 minuti a piedi per raggiungere la meravigliosa Fontana di Trevi. Vicino via del Tritone, la strada in cui è dislocato il monumento, si trova la fermata dei bus San Claudio: prendendo il numero 85 è possibile giungere presso di esso comodamente.
Va comunque sottolineato che l’origine di questa splendida fontana risale, secondo testimonianze storiche, al 19 a.C. e costituiva la parte terminale dell’acquedotto Aqua Virgo. Dunque non era ancora una costruzione artistica, ma aveva una funzione molto importante per gli abitanti della zona che in questo modo avevano a disposizione acqua. Infatti è giusto ricordare l’aspetto attuale della Fontana di Trevi risale al 1762, anno in cui fu portata a termine dall’architetto Giuseppe Pannini. Fu un lavoro molto complesso e arduo ma che alla fine ha regalato alla città un monumento di risonanza mondiale e che è un posto assai caro ai romani stessi. Se in un primo momento, ovvero quando Agrippa volle la costruzione di una fontana in questo punto cittadino, essa era a disposizione anche dei cittadini, le cose cambiarono col tempo.
Nel Medioevo infatti furono imposti dei controllori della fontana, noti come marescalchi, che avevano il compito di verificare che non ci fossero liberi cittadini che utilizzassero l’acqua. All’epoca molti usavano riempire dei barili con dell’acqua e rivenderli, cosa che non veniva consentita dalle autorità del periodo. Ciò che caratterizza indubbiamente la Fontana di Trevi è la presenza di tre piscine in cui viene riversata acqua continuamente: quella centrale è la più grande, capace di accogliere abbondante volume di acqua.
Per quanto concerne invece il nome, non tutti sanno che la Fontana di Trevi si chiama così in quanto rimanda alle Tre Vie, ovvero alle tre strade che si incrociano e il cui fulcro è essa stessa. Essa ha una grossa importanza anche dal punto di vista architettonico, prevedendo una serie di raffigurazioni molto particolari. La parte centrale della stessa si sviluppa come un autentico arco di trionfo con una nicchia alquanto profonda che presenta ai lati delle colonne corinzie. Al centro della stessa si può notare una grande iscrizione che ricorda la realizzazione artistica della fontana che fu fortemente voluta da Papa Clemente XII di cui è presente l’effige nella parte superiore della stessa. Ad ornare l’intera struttura della fontana ci sono quattro grandi statue della metà del 1700, ognuna delle quali presenta una propria simbologia caratterizzante. Guardando la facciata della Fontana di Trevi, partendo dal lato sinistro, si notano l’Abbondanza dei Frutti, la Fertilità dei Campi, i Doni dell’Autunno e l’Amenità dei Prati. Sicuramente la statua che chiunque guardi la Fontana di Trevi non potrà fare a meno di notare non solo per questioni di dimensioni, ma anche per via della sua forma è quella di Oceano. Viene presentato mentre è alla guida del suo cocchio con forma di una grande conchiglia: questo stesso viene trainato da due cavalli marini con le ali di cui uno viene presentato rabbioso, mentre l’altro pacifico. A condurli la simbologia prevede due tritoni, uno più adulto e un altro più giovane, tipiche caratteristiche della crescita dell’uomo e del suo cambiamento di natura.
Restando ai lati si nota anche la statua di Agrippa che dà il suo assenso alla costruzione dell’acquedotto e quella della Vergine che mostra la dislocazione della sorgente, simbolo di salvezza, ai soldati in battaglia.
A rendere ancor più celebre la Fontana di Trevi nel corso del tempo hanno contribuito anche alcuni registi. Grazie ai loro film, diventati letteralmente epocali, questo monumento è stato mostrato come una icona non solo di Roma, ma dell’intera penisola italiana. Basti pensare al sensuale e famosissimo bagno nella fontana di Anita Ekberg nel film “La Dolce Vita”. La bellissima attrice infatti si bagna con il suo lungo abito nero all’interno della Fontana di Trevi assieme a Marcello Mastroianni: una scena diventata simbolo per il cinema Made in Italy. Ma in ambito cinematografico la Fontana di Trevi è famosa anche per via di un film di Totò, “Tototruffa”, in cui lui si auto-proclama proprietario del monumento e tenta di venderlo ad un presunto compratore.
Non mancano di certo le tradizioni legate alla Fontana di Trevi che hanno contribuito alla sua grande popolarità a livello mondiale. La più famosa è quella che vuole che ogni persona che si trovi presso la stessa debba lanciare una monetina, simbolo di buon augurio. La leggenda è nata sempre grazie ad un film, “Tre soldi nella Fontana di Trevi” del 1954. Proprio in questa pellicola si può apprendere che lanciando una moneta si potrà realizzare il desiderio di tornare a Roma, con due si potrà trovare l’amore con un italiano e con tre ci si potrà sposare. La tradizione vuole che venga lanciata con la mano destra al di sopra della spalla sinistra in maniera tale che il desiderio diventi realtà.
Da ricordare comunque che Roma è una città piena di fontane storiche e dietro alle quali si nascondono miti e tradizioni particolari. In primis esse hanno origini antiche in quanto l’acqua era fondamentale per i romani non solo per l’organismo, ma anche per lavori di casa o di architettura, ad esempio. Una delle più famose è la Barcaccia di Bernini che si trova in Piazza di Spagna, uno dei punti più suggestivi di Roma. Essa riprende proprio una imbarcazione che fu trovata in quel luogo durante una delle storiche inondazioni del Tevere. Recentemente ristrutturata in maniera meticolosa dopo i danni ricevuti qualche anno addietro da parte di alcuni tifosi olandesi.
C’è anche la Fontana dei Quattro Fiumi che è una delle più care ai cittadini romani. Anche perché essa rappresenta i quattro fiumi più importanti al mondo, come dice il nome stesso, ovvero Nilo, Rio della Plata, Danubio e Gange.
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