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Quartieri di Roma: Pigneto
Il Pigneto è un’area urbana della città di Roma che appartiene al quartiere Prenestino-Labicano ed in minor parte al quartiere Tiburtino ed è inclusa all’interno della zona urbanistica tra Torpignattara e San Lorenzo. Si tratta di una zona della città considerata proletaria ma al contempo molto giovanile.
Il quartiere Pigneto nel tempo
Il territorio si è formato nel 1870; fino ad allora l’area era ancora una zona rurale costituita da braccianti e contadini. Qui si portavano le greggi al pascolo e vi era solo la presenza di qualche sporadica villa e di qualche casale, sparpagliati nello spazio circostante. Nel 1870 comincia l’urbanizzazione dalla fusione di svariati insediamenti abitativi già esistenti, che porta la zona nel periodo del dopoguerra ad essere uno dei più grandi insediamenti popolari di Roma, costituito interamente da persone del ceto proletario e di classe operaia. Verso la fine dell’800 in questa zona si sviluppa un importante numero di stabilimenti industriali e di fabbriche, di botteghe artigiane e laboratori che occuperanno una vasta area cominciando così quel lento processo di urbanizzazione che porterà quest’area a divenire un grande ed importante agglomerato industriale; ciò determinò una conseguente espansione edilizia ed urbanistica che avvenne soprattutto tra il 1920 ed il 1935 grazie ad alcuni privati che cominciarono a costruire delle casette o grazie a cooperative edilizie di netturbini, tranvieri e ferrovieri che costruiranno grandi fabbricati e complessi abitativi. Fu così che nel giro di una quindicina d’anni il Pigneto divenne una periferia piena di vita. Nel dopoguerra si moltiplicheranno gli edifici dal tratto distintivo popolare; l’intera area è perciò contraddistinta dalla presenza di differenti tipologie di edifici diversi fra loro a carattere in prevalenza residenziale.
Vi è poi la zona detta “dei villini” ed è composta da villini bifamiliari in stile liberty, costituiti al massimo da due piani e delimitati da giardinetti privati ispirandosi all’esempio della città giardino. Il progetto prevedeva 125 villini, ma in realtà attualmente ve ne sono in numero minore in quanto tutto il quartiere Pigneto, insieme ad altri quartieri limitrofi, venne pesantemente bombardato nel luglio e nell’agosto del ’43.
Il quartiere Pigneto oggi
Oggi il Pigneto è un quartiere che possiede una propria identità ed una propria personalità ben distinte. Attualmente conta all’incirca 52.000 abitanti, molti dei quali sono stranieri, soprattutto egiziani, rumeni, peruviani e filippini. Cospicua, infatti, è la percentuale di alunni stranieri nelle scuole: la più alta di tutta Roma, tanto che la scuola Pisacane, ad esempio, a detta di molti, è considerata la scuola più multietnica d’Italia. Inoltre vi è una forte presenza di studenti universitari che frequentano la vicina Università de “La Sapienza” e vi si stanno continuando a trasferire ancora nuovi residenti appartenenti ad un ceto medio alto, artisti ed intellettuali. Questi nuovi insediamenti hanno modificato la zona rendendola pian piano un quartiere molto ammirato, pieno di vitalità, frequentato e movimentato, soprattutto di sera.
Dove andare al Pigneto
Quest’area col tempo è diventata sede di numerose iniziative culturali, di circoli ed associazioni. Ne è un esempio il Nuovo Cinema Aquila, punto d’incontro per la cinematografia e la cultura e crocevia di aggregazione per la collettività non solo del Pigneto. Sono inoltre presenti numerosi ristoranti e locali di tendenza tra cui alcuni pub e birrerie aperti proprio negli ultimi anni. Il quartiere è dotato di numerose farmacie, scuole, hotel e b&b. Inoltre è stato oggetto di alcune opere di riqualificazione del territorio e di svariati lavori di ristrutturazione dei palazzi appartenenti al primo ventennio del ‘900 ad opera dei singoli proprietari; sono stati migliorati di molto i servizi ed è stata aperta la nuova linea C della metropolitana che ha migliorato notevolmente i collegamenti pubblici col resto della città. Essa possiede 2 fermate: una in via del Pigneto e l’altra in via Roberto Malatesta.