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Riapre la Domus Transitoria di Nerone
La quasi sconosciuta Domus Transitoria
Quando si parla di lussuose dimore imperiali dell’antica Roma presenti sul Palatino, uno dei famigerati sette colli di Roma nonché centro nevralgico della storia e della cultura romana, immediatamente si riporta la mente all’edificio denominato Domus Aurea, appartenuta all’eclettico imperatore Nerone.
Non tutti, però, sanno che l’imperatore, al quale le fonti storiche imputano l’incendio che distrusse quasi completamente il centro di Roma, aveva commissionato negli anni precedenti la costruzione di una struttura differente, resa inagibile proprio dal malaugurato evento: la Domus Transitoria.
Il nome della struttura è giustificato dalle sue dimensioni mastodontiche, che le permettevano addirittura di collegare due diversi quartieri: si trattava infatti di un importante edificio che andava dal colle Palatino fino all’attuale quartiere Esquilino (nel quale è attualmente presente la stazione di Roma Termini).
Come già accennato, dunque, in seguito alla distruzione di questa prima dimora Nerone ordinò la realizzazione di un’altra villa, l’ancor più lussuosa Domus Aurea, la quale sembra essere collegata alla dimora antica. Addirittura, sembra che alcune parti della Domus Transitoria siano conservate al di sotto della Domus Flavia, area appartenente all’imperatore Domiziano.
I lavori di restauro e l’apertura al pubblico
Il motivo per il quale la Domus Transitoria è pressoché sconosciuta a tutti coloro che non sono grandi esperti dell’architettura romana sta nel fatto che per ben 70 anni i resti non sono stati resi accessibili al pubblico, se non sporadicamente. Solo nel prossimo aprile, come dichiarato da Alfonsina Russo, in veste di direttrice del parco archeologico del Colosseo, l’edificio sarà aperto al pubblico, il quale potrà godere non solo della vista della struttura, alla quale si accederà attraverso una delicatissima scala originale (non soggetta a restauro), ma anche di una ricostruzione dell’aspetto che la Domus Transitoria doveva avere al momento della sua inaugurazione, grazie all’ausilio della tecnologia.
I lavori che hanno interessato la dimora proseguono ininterrottamente da molti anni, e hanno riguardato non solo il restauro dei contenuti storicamente rilevanti, ma anche la messa in sicurezza di tutta la struttura, con l’ottimizzazione di un telaio costruito nella seconda metà del secolo scorso.
I dipinti della Domus Transitoria
Nonostante l’incendio e la damnatio memoriae (con la quale gli antichi romani esiliarono completamente Nerone e tutto il suo operato dalla memoria, in seguito alla sua morte, a causa della sua scelleratezza) abbiano impedito la perfetta conservazione della struttura, intorno al 1920 furono scoperti affreschi e dipinti appartenuti alla Domus Transitoria, nel triclino della Domus Flavia (il che dimostra, tra l’altro, che l’edificio dei flavi fu costruito sulle rovine della prima dimora di Nerone). Questi dipinti non fanno altro che dimostrare la veridicità delle parole di Svetonio, che aveva descritto la dimora di Nerone come un luogo caratterizzato da sfarzo, oro e lusso.
E in effetti, questi dipinti si caratterizzano proprio per il sapiente e delicato quanto lussuoso accostamento tra pittura e pietre preziose, che restituivano luce e brillantezza alle stanze dell’edificio. Lo stesso dicasi, naturalmente, per i pavimenti, i quali erano realizzati con marmi vivacemente colorati.
I soggetti delle rappresentazioni erano molto vari, considerando anche la grande estensione che presentavano le pareti; quelli attualmente conservati, tuttavia, descrivono le avventure di molti eroi descritti da Omero.
Il ninfeo e gli antichi giochi d’acqua
Chi ha avuto modo di visitare i resti della Domus Transitoria non può far altro che asserire che si tratta di un monumento straordinario. In particolare, il ninfeo della struttura è un luogo di inestimabile valore e indescrivibile bellezza. Ritrovato sotto i Bagni di Livia, la struttura dedicata alle ninfe presentava numerose colonne disposte ad arco che, grazie a delle nicchie in marmo policromo, facevano sgorgare l’acqua a ritmo con la cascata principale, attrazione fondamentale del ninfeo. Il tutto, inoltre, era stato costruito in modo che Nerone e i suoi ospiti potessero sdraiarsi e godersi lo spettacolo generato da questo complesso architettonico unico nel suo genere, trovando refrigerio nelle caldissime giornate estive.
L’attuale ricostruzione, per quanto incompleta, serve a dare una precisa idea di quello che era lo spettacolo iniziale, il quale rendeva la Domus Transitoria sfarzosa e bellissima.
Come giungere alla Domus Transitoria e cosa visitare nei dintorni
Come già detto, la Domus Transitoria si trova sul Palatino, quindi di certo non si hanno problemi nel trovare altri luoghi da visitare. Basti pensare che la Domus Transitoria in parte coincide con i resti della Domus Aurea, la quale si trova nelle immediate vicinanze del Colosseo. Naturalmente, a breve distanza è possibile raggiungere il Circo Massimo, altro grandissimo monumento della cultura romana, nonché le Terme di Caracalla e tutte le altre lussuose dimore imperiali.
Trattandosi poi del centro nevralgico della cultura romana, raggiungere il sito archeologico non è affatto complicato. È sconsigliato recarsi nella zona con l’automobile, in quanto partendo da Roma Termini e prendendo la linea MEB o MEB1 in direzione Laurentina si raggiunge in pochi minuti la fermata Colosseo o quella del Circo Massimo. In zona vi sono, poi numerose fermate degli autobus, i quali partono solitamente da Roma Termini e raggiungono tutte le attrazioni principali.